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Ordine degli architetti, p.pc. della provincia di forlì-cesena – comunicato del presidente: d.l. 17 marzo 2020 n°18 – “cura italia”

 

Comunicato del Presidente: D.L. 17 marzo 2020 N°18 – “CURA ITALIA”

 

Care Colleghe e Cari Colleghi

PER LO “STATO” I LIBERI PROFESSIONISTI DELLE PROFESSIONI ORDINISTICHE SONO “DIFFERENTI”.

Registriamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DL 17 marzo 2020 N°18 cosi detto “CURA ITALIA”.

Abbiamo atteso la versione ufficiale, abbiamo collaborato per rappresentare alla Politica le difficoltà e le peculiarità di Professioni stremate da oltre 10 anni di crisi, abbiamo supportato e sopportato una superficialità nei giudizi e nelle analisi intollerabile ed irripetibile, abbiamo atteso, con senso istituzionale, nonostante le versioni preliminari assolutamente inaccettabili circolassero già da giorni.

La lettura del DL, affronta doverose misure per il sostegno alla sanità (che non perdiamo occasione di ringraziare), alle imprese, alle famiglie e ai lavoratori.

Sul punto del lavoro, il Decreto è disarmante deludente ed irritante, i Liberi Professionisti iscritti ad Ordini e Collegi sono esclusi da ogni misura da ogni attenzione diretta anche solo e semplicemente per un riconoscimento di parità, SONO DIFFERENTI.

Nulla è previsto né per soglie di reddito, né per tipologia, niente!

Neanche il supporto simbolico, diremo piu’ psicologico che effettivo, del contributo una tantum (ma cosa siamo arrivati a pensare…) previsto negli articoli dedicati.

Un comportamento così non ce lo meritiamo! E non lo accettiamo!

Al di là dell’operazione contabile che con la fiscalità generale, perché di soldi di tutti si parla (anche nostri), finanzia l’INPS, che ovviamente e formalmente utilizzerà fondi propri, per dare giustamente (aggiungiamo), un contributo un sostegno (1 mese!) un segno di presenza ad una parte dei lavoratori liberi professionisti o autonomi, si è deciso di escludere le Libere Professioni Ordinistiche.

Insomma abbiamo lavorato (e lavoriamo) da istituzioni, da corpi dello stato, in stretta osservanza dei principi ordinamentali e sorveglianza dei Ministeri competenti, per noi il Ministero della Giustizia, teniamo a mente questa parola.

Per chi conosce il Consiglio dell’Ordine e il sottoscritto che occupa pro-tempore il ruolo di Presidente, sa del profondo senso istituzionale che ci anima, del rispetto anche formale (perché la forma è sostanza) del sistema e dei ruoli che lo Stato assegna ad ognuno di noi.

Non siamo sindacati, non siamo Politica, attraverso il voto degli iscritti siamo a chiamati a gestire una Istituzione della quale andiamo fieri, ma voglio ricordare che oggi proprio quel voto espresso dagli iscritti, nella società fluida, è rappresentanza e non può essere solamente un ruolo gestionale.

Cosi lo abbiamo interpretato nell’instancabile, continua e gratuita azione di supporto allo Stato, alle Regioni, ai Comuni ai cittadini; cosi lo interpretano le nostre istituzioni nazionali.

È vero che abbiamo una cassa privata, e oggi abbiamo ulteriori conferme per mantenerla tale, INARCASSA ha già varato primi provvedimenti, il Presidente Santoro e il CdA, nei limiti dei ruoli assegnati ma, hanno messo in campo quanto ritenuto possibile, aspettiamo l’Assemblea dei delegati che si sta’ eleggendo e che ne ha la competenza, per maggiori e piu’ incisive misure, ne parleremo le richiederemo.

“Tutto ciò mette in seria discussione ognuno di noi, si infrangono le ultime linee di fiducia verso uno Stato che si rivolge alle Professioni ordinistiche e tra queste a quelle tecniche, per ruoli sostitutivi che non riesce a svolgere ed esclusivamente con nuovi obblighi, fiscali, formativi, di responsabilità o come va di moda oggi di sussidiarietà onerosa per noi e le nostre attività.

Qualcosa si è incrinato, speriamo non irrimediabilmente, dobbiamo riconoscere un avanzamento su altri fronti, ma questa occasione è stata sprecata per una GIUSTIZIA sociale di appartenenza come cittadini ad uno Stato che non ci può trattare da differenti.

Una GIUSTIZIA che ci meritiamo, per quello che facciamo, per l’apporto di innovazione che perseguiamo alla ricerca, per il contributo culturale ed al benessere delle nostre comunità, con il nostro lavoro e con il doveroso apporto fiscale e previdenziale che diamo.

“Non mancheremo di fare sentire la nostra voce, come abbiamo cercato di fare fino a qui’, solleciteremo il CNAPPC, INARCASSA e le rappresentanze congiunte, per una protesta formale e specifica sul punto perché non si alimentino ben altre considerazioni.”

Non ci sono corse all’indietro o emendamenti che potranno cancellare ciò che abbiamo registrato, aspettiamo ben altre azioni che sappiano guardare anche a realtà che se non si conoscono almeno ci si impegni ad ascoltare, azioni di uno Stato che, se vuole essere tale, lo deve dimostrare anche per coloro che con questo Decreto sono stati definiti Differenti.

 

Per il Consiglio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Forlì-Cesena

Il Presidente Arch. Paolo Marcelli

 

Comunicato del Presidente: D.L. 17 marzo 2020 n. 18 “Cura Italia”.pdf