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Comunicato del presidente camilla fabbri – dl semplificazione e supercila

COMUNICATO DL SEMPLIFICAZIONE E SUPERCILA

Car* Collegh*

Ieri sono uscite le nuove indicazioni sulla “Semplificazione” unitamente alla modulistica unificata a livello nazionale che troverete ai seguenti link.

https://territorio.regione.emilia-romagna.it/codice-territorio/semplificazione-edilizia/modulistica-unificata-regionale

http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/ministro/04-08-2021/superbonus-libera-dalla-conferenza-unificata-al-modulo-cila

Ora.
Mi piacerebbe soffermarmi un attimo sulla parola “Semplificazione”.

La Treccani recita: semplificazióne (ant. simplificazióne) s. f. [der. di semplificare, cfr. lat. mediev. simplificatio -onis]. – Il fatto di semplificare, di semplificarsi o di venire semplificato: s. dei concorsi statalis. di un meccanismos. di una frazione. Per la regola di s., in algebra, v. cancellazione.

Quindi molto banalmente rendere tutto più snello. Più veloce. Più leggero. 

La domanda quindi leggendo la conversione in legge del DL 77 del 2021 nella Legge 108 del 2021 nasce spontanea. La Semplificazione dov’è?

Il plauso della Pubblica Amministrazione e della Politica tutta, che, con la parola Semplificazione, Resilienza, Ripresa, ribalta per l’ennesima volta sul Professionista l’onere di un ulteriore appesantimento burocratico per venire incontro ad una evidente carenza del Sistema a fare fronte ad un DL scritto troppo velocemente in rapporto al recepimento da parte della PA, che non ha permesso di ottenere nei tempi congrui la documentazione necessaria per eseguire le opere in regola, ci lascia come minimo perplessi come categoria e come Professionisti.
La domanda è come possa definirsi Semplificazione il richiedere più pratiche conviventi su di uno stesso immobile per sopperire alla evidente difficoltà a reperire, o peggio, all’assenza di legittimità dell’immobile stesso.

Ci si chiede come sia possibile che Cittadini e Professionisti che lavorano sempre seguendo le regole della legittimità si trovino ora a pagare lo scotto di un appesantimento che fa fronte alle carenze di una parte di Italia che sceglie da sempre la via più breve per ottenere il risultato desiderato.

Gli interventi di cui all’art. 119 del DL n. 34/2020, potevano, sulla carta, essere un motore per la ripresa di un settore in crisi da tempo, che da troppo aspettava una riforma, ed un alleggerimento.

Non un tappeto sotto cui nascondere la polvere! E neppure una pelle di plastica su tutti gli edifici spacciata per “Rigenerazione urbana”!
La nostra lingua è meravigliosa e permette di definire le cose nel loro vero senso semantico e di dare il giusto peso ed il giusto significato a cosa ogni operazione in qualsivoglia campo.
Ma non è stata evidentemente sufficiente a scrivere una Legge che dà adito a dubbi e interpretazioni di ogni sorta e che è “in lavorazione” da un anno e più, ingessando ogni possibile attività ed impedendo quella tanto applaudita ripartenza che è rimasta in gran parte sulla carta.

Il tanto famigerato comma 13-ter dell’art. 33 del DL 77/2021 “(…) Gli interventi di cui al presente articolo, (…) con esclusione di  quelli  comportanti  la  demolizione  e  la  ricostruzione  degli edifici, costituiscono manutenzione straordinaria e sono realizzabili mediante comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). (…)” recita chiaramente “sono realizzabili”, non recita “sono da realizzare” e neppure “debbono essere realizzati”, ma volutamente il legislatore sceglie la possibilità, per dare quindi la scelta al Professionista di optare per il percorso a suo avviso più consono per poter procedere nei tempi di legge qualora non riuscisse a reperire in tempo utile la legittimità dell’immobile.

Questa possibilità è stata tradotta in un obbligo, tramutato quindi in un appesantimento per chi, anche facendo titoli “superiori” che possano ricomprendere al loro interno anche i lavori legati al Superbonus, deve comunque obbligatoriamente scegliere la strada della doppia o addirittura tripla pratica sullo stesso immobile con tutte le aberrazioni burocratiche che ne conseguono. Aberrazioni che si riscontrano da ambo le parti, sia quindi in chi presenta che in chi a sua volta si troverà a dover istruire un contenitore pressoché vuoto che per scelta della Politica non contiene poco o nulla al suo interno, in quanto privo o quasi di obbligo di allegati o di dichiarazione di legittimità.

Ciò posto, noi Ordini Territoriali delle Professioni Tecniche siamo uniti nel cercare di alleggerire il contenitore e le conseguenti responsabilità, e mai come ora siamo allo stesso tavolo con le Amministrazioni locali, che stiamo ringraziando per la grande disponibilità, che come noi stanno riscontrando le stesse difficoltà per una norma calata dall’Alto che preme su tutti quelli che si trovano ad operare realmente sul campo.

Per ora quindi il consiglio del Vostro Presidente è di non ritirare le pratiche già consegnate, di attenersi scrupolosamente alla normativa e di non aggiungere nulla più di quanto richiesto. E soprattutto di continuare ad essere puntuali e scrupolosi come sempre siamo stati e sempre saremo. Mai come ora la normativa va seguita alla lettera senza interpretazioni su portali e canali che non siano assolutamente quelli ufficiali.

AugurarVi una buona estate visto le evoluzioni arrivate al 5 di agosto mi pare inutile e pleonastico. Mi limito ad augurare a tutti buon lavoro perché un Professionista è un Professionista sempre da qualunque lato sia del tavolo o del viaggio.

Forlì – Cesena, 6 agosto 2021

Il Presidente dell’OAPPC di Forlì – Cesena

Arch. Camilla Fabbri

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